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Dalle cellule staminali una speranza contro il diabete di tipo 1

Posted by bibliotecabiomedica su aprile 16, 2009

Con le dovute cautele e premettendo la necessità di ulteriori studi a conferma, un gruppo di ricercatori della Northwestern University di Chicago ha presentato i risultati delle proprie ricerche su JAMA.
La ricerca ha testato il trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche su 23 pazienti tra i 13 e i 31 anni, con esiti positivi e incoraggianti.
La maggior parte dei pazienti, ben 20, non ha infatti avuto bisogno di iniettarsi insulina (12) o l’ha utilizzata solo saltuariamente (8) e a livelli ridotti. Per testare i risultati dell’autotrapianto i ricercatori hanno monitorato i livelli del C-peptide nel sangue, che indica la capacita’ del corpo di produrre insulina e hanno rilevato che le quantita’ risultavano aumentate in modo significativo a 24 mesi dal trapianto e si sono mantenute tali fino a 36 mesi, facendo registrare anche un buon controllo glicemico.

Articolo di riferimento:
Couri, Carlos E. B.; Oliveira, Maria C. B;  Stracieri, Ana B. P. L. ; Moraes, Daniela A. ; Pieroni, Fabiano ; Barros, George M. N. ; Madeira, Maria Isabel A. ; Malmegrim, Kelen C. R.; Foss-Freitas, Maria C. ; Simoes, Belinda P. ; Martinez, Edson Z. ; Foss, Milton C.; Burt, Richard K. ; Voltarelli, Julio C. , C-Peptide Levels and Insulin Independence Following Autologous Nonmyeloablative Hematopoietic Stem Cell Transplantation in Newly Diagnosed Type 1 Diabetes Mellitus, JAMA. 301(15):1573-1579, April 15, 2009
Leggi l’articolo completo (solo per utenti dell’Università di Firenze), disponibile sulla piattaforma Ovid

Fonte: Cybermed

4 Risposte to “Dalle cellule staminali una speranza contro il diabete di tipo 1”

  1. dott Ignazio Carbonaro said

    Sono il papa di una bellissima bimba di otto anni su cui l’anno scorso nel mese di aprile si è manifestato l’esordio del diabete mellito.
    Da quel giorno il mondo a me e mia mogli ci è caduto sul capo sensa un perchè e siamo alla perenne ricerca di un qualsiasi filo di speranza che la ricerca medica risolva una volta per tutte la dipendenza dall’insula. Questa notizia di rincuora e ci fa sperare , ringrazio fin da adesso tutti quanti siano in grado di farci contnuare a sperare di uscire da queto buio tunnell ove siamo caduti. grazie

    • Luca Marletto said

      Mi chiamo Luca Marletto sono il papà di Matteo ho letto la sua lettera, volevo parlarle perchè a mio figlio di nove anni hanno diagnosticato un paio di giorni fa la stessa cosa che ha sua figlia, non le nascondo che io e mia moglie siamo a dir poco sconvolti.
      Attendo con ansia una sua risposta.
      Saluti Luca Marletto

      • Melisa said

        Mi chiamo Melissa, anche a me e a mio marito la vita è cambiata da quando 3 anni fà mio figlio che allora aveva solo 2 anni e mezzo è diventato diabetico. Da allora non facciamo che controllare su internet se ci sono novità sulla ricerca, ma un mese fà abbiamo scoperto che mio figlio è pure celiaco, quindi adeso aspettiamo due miracoli. Ma quello della cura del diabete sarebbe il miracolo più grande.

  2. ELENA said

    MI CHIAMO ELENA, LA MIA VITA HA SUBITO UN BRUSCO E INASPETTATO CAMBIAMENTO QUANDO 5 ANNI FA, SUBITO DOPO LA MORTE DI MIA MADRE SONO DIVENTATA DIABETICA. ORA HO 43 ANNI SONO SPOSATA, HO 3 FIGLI E SONO INSEGNANTE DI SCUOLA ELEMENTARE. SPERO TANTO CHE TUTTE QUESTE NOTIZIE SULLE CELLULE STAMINALI SIANO VERE E CHE PRESTO TUTTI NOI POSSIAMO TORNARE ALLA NOSTRA VITA PRIMA DELL’INSULINA,DELL’AUTOCONTROLLO E DI TUTTE LE PRIVAZIONI…..IN BOCCA AL LUPO INSIEME VINCEREMO

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